La collezione Air Jordan 2017

Air Jordan 6

Le sneakers hanno fatto sicuramente la storia delle scarpe, spesso indossate da atleti di rilievo, come Michael Jordan e Damian Lillard. Ancora oggi le aziende che le producono continuano a lasciare a bocca aperta tutti gli amanti delle sneakers.  Pensiamo per esempio alla nuova collezione invernale di produzione Nike, che si pone l’obiettivo di lasciare stupefatti tutti gli amanti delle scarpe da ginnastica e non solo. 

L’ispirazione per questa nuova collezione è dovuta al fatto che nel 2016, per la prima volta dal 1984, i fatturati Adidas hanno superato quelli del Brand di Michael Jordan. Proprio per questo, nel mese di Novembre la Nike ha rilasciato la collezione “Wheat” che comprende Air Jordan 1, Air Jordan 6 e Air Jordan 13, tutte e tre in tema “sabbia”. La qualità dei materiali è garantita dal tessuto semi scamosciato nella tomaia. Lo stile vintage di questa collezione Air Jordan 2017 è l’aspetto innovativo. 

Nike Air Jordan 2017 - Air Jordan 6 Wheat
Uscite il 22 Novembre 2017. Costo 190€
Nike Air Jordan 2017 - Air Jordan 1 Wheat
Uscite il 24 Novembre 2017. Costo 150€
Nike Air Jordan 2017 - Air Jordan 13 Wheat
Uscite il 24 Novembre 2017. Costo 190€

Il 14 Ottobre ha debuttato una colorazione bordeaux e bianca delle Air Jordan 12. Tomaia scamosciata con dettagli in pelle e ammortizzamento Zoom la rendono una solida scarpa per l’inverno. Stesso discorso per l’altra colorazione di Air Jordan 12 che ha visto la release il 18 novembre e che semplicemente cambia il bordeaux acceso con un più sobrio grigio

nIKE Air Jordan 2017 - Air Jordan 12 Bordeaux
Uscite il 14 Ottobre 2017. Costo 190€
Nike Air Jordan 2017 - Air Jordan 12 Dark Gray
Uscite il 18 Novembre 2017. Costo 190€

Tutte le aspettative per la collezione Air Jordan 2017 erano puntate sui mesi di Dicembre e Febbraio, quando sono state lanciate rispettivamente le Air Jordan 11 “Gym Red” Air Jordan  3 “Black Cement”.

Nike Air Jordan 2017 - Air Jordan 6 Gym Red
Uscite il 9 Dicembre 2017. Costo 220€

Nike Air Jordan 2017 - Air Jordan 3 Black Cement

Uscite il 17 Febbraio 2018. Costo 220€

Le rivoluzionarie Air Max 1

airmax1storia
Air Max 1
Schizzo delle rivoluzionarie Air Max 1

Ci sono annate speciali nello sneakergame, alcune rimarranno per sempre nella memoria dei collezionisti, altre in cui il concetto di scarpa viene rivoluzionato da designer, scienziati, oltre che dagli stilisti.

Pochi brand sono stati all’ altezza della Nike quando si è trattato di innovazione: è stato così con le Air Force 1, le Cortez, le Jordan 1, le Kobe 4. Ma nessuna di questa scarpa è stata così tanto rivoluzionaria e innovativa come l’ Air Max 1, opera della mente dello storico designer della Nike, Tinker Hatfield

È il 1987, l’anno di nascita dei Simpson e della pubblicazione dell’album “Bad” di Michael Jackson, quando in casa Nike si ha una vera e propria svolta: l’idea alla basa delle rivoluzionarie Air Max era di rendere visibile ciò che fino ad allora non lo era stato. Hatfield, essendo stato un architetto prima di diventare un “disegnatore di scarpe”, per realizzare il progetto si ispirò all’ edificio di Georges Pompidou a Parigi, la cui peculiarità consiste nel mostrare all’ esterno i propri elementi strutturali come le scale o le travi.

Georges Pompidou
L’edificio Nazionale d’Arte Moderna a Parigi

Le Air Max usavano una cuscino d’aria visibile posto sul tallone al lato dell’ intersuola per molti modelli. La Nike all’ inizio espresse i suoi dubbi al designer in quanto temeva che il nuovo air bag fosse troppo fragile e poco durevole. Nonostante le innumerevoli preoccupazioni dell’azienda, Hatfield fece debuttare l’Air Max 1 il 26 marzo 1987. Il successo fu immediato rivoluzionando completamente il mondo delle calzature. 

Air Max 1
Le rivoluzionarie Air Max 1

Negli anni successivi la linea continuò con altri modelli come le Air Max 90, Air Max 95, Air Max 97, Air max 360, fino ad arrivare alle odierne Nike Vapormax, l’ultimo e forse definitivo sviluppo di questa tecnologia.

Le rivoluzionarie Air Max hanno fatto sognare una generazione e ancora oggi non accennano a fermare la loro corsa; sono scarpe comode e leggere pensate per ogni tipo di sport. 

Evoluzione Air Max
La storia dell’evoluzione delle Air Max

La storia delle sneakers

Storia delle snekaers

L’origine delle sneakers risale al XVI secolo, all’epoca dei Nativi d’America: si racconta che gli indigeni fossero soliti ricoprire la pianta del piede con del lattice, una resina naturale ricavata dagli alberi di caucciù che gli permetteva di affrontare i terreni più impervi senza calzature.

 

Con il tempo si sentì l’esigenza di rendere il lattice più resistente e nel 1839 venne scoperto un metodo rivoluzionario, il processo di vulcanizzazione, che consentiva di ottenere proprio tale risultato. Grazie alla vulcanizzazione nel 1850  fu inventata in Inghilterra la prima vera scarpa da ginnastica con la suola in gomma e la tomaia in tela. Questa scarpa conobbe sin da subito grande successo tra gli aristocratici, i quali la utilizzavano per praticare sport all’aria aperta, furono però le Olimpiadi di Atene del 1896 a conferire la sua fama alla calzatura, che divenne un vero e proprio fenomeno di massa.

 

Negli anni ‘50 le sneakers sbarcarono negli Stati Uniti, dove diventarono insieme ai jeans e alla giacca in pelle un simbolo di ribellione e di emancipazione grazie all’icona del cinema James Dean.

Sempre negli States, ma trent’anni più tardi si assiste ad un boom del mercato delle sneakers: secondo le statistiche in questo periodo ben  30 milioni di persone le hanno indossate  per fare sport, jogging o semplicemente passeggiare nel parco.

 

Fu Michael Jordan, forse il migliore giocatore che la NBA abbia mai conosciuto, a contribuire a questo notevole successo, grazie alla collaborazione con la Nike. Jordan agli inizi degli anni ‘80 era una promessa della pallacanestro che aveva firmato uno dei contratti più importanti della sua vita con i Chicago Bulls. La Nike, intuendo che l’atleta avrebbe fatto la storia della pallacanestro, lo scelse come testimone di un paio di scarpe che di lì a poco avrebbero avuto un successo colossale, le Air Jordan.  

Quel connubio ha rappresentato una vera e propria svolta per la storia delle sneakers: da quando il campione della NBA è sceso in campo nell’ ottobre del 1984 indossando un paio di Air Jordan le sneakers hanno iniziato a spopolare tra gli amanti della pallacanestro e non solo. Gli appassionati dello sport non impiegarono molto nel farsi coinvolgere da questa vera e propria mania per le sneakers, che ancora oggi dilaga tra i più giovani.

 

Presto le sneakers smisero di essere un capo di abbigliamento indossato solo per fare sport e cominciarono ad essere abbinate a completi da ufficio da parte dei manager più giovani. Un precursore di questa tendenza è stato lo stilista Giorgio Armani, seguito dal presentatore Piero Chiambretti, che continua ad indossarle anche sotto lo smoking.

Oggi le sneakers sono un simbolo di alta moda, tanto che alcuni tra i più grandi stilisti come Yves Saint Laurent o il già citato Giorgio Armani, le fanno sfilare sulle loro passerelle.

 

Nel 2015 si è voluta addirittura celebrare la storia delle sneakers con una mostra tenutasi al Brookyn Museum di New York, dove sono state esposte circa 150 paia di scarpe dal 1860 fino ad oggi, con l’intento di mostrare l’evoluzione di questa calzatura.

Suggerimenti su come pulire le sneakers

Pulire le sneakers

Le sneakers sono certamente tra le calzature più comode: vengono indossate per fare sport, una passeggiata o una corsa nel parco, ma anche per occasioni informali.

Ma esattamente come tutti gli altri tipi di scarpe, anche le sneakers si sporcano e non sempre si sa come fare per farle tornare come nuove senza rovinarle.

Spesso si pensa che il metodo più efficace, sicuro e anche economico per far tornare come nuove le sneakers sia quello di lavarle in lavatrice. In realtà è proprio così che si rischia seriamente di sciuparle:

 

  • una volta lavate in lavatrice le scarpe restano sempre un pò umide e questo può fare insorgere muffa e cattivo odore di conseguenza;
  • i tessuti colorati potrebbero scolorirsi.

 

Questi sono i principali fattori per i quali le sneaker in lavatrice non dovrebbero proprio entrarci. Per tanto, per essere sicuri di non danneggiare le proprie scarpe da ginnastica è preferibile pulirle a mano. Ci sono diversi modi per farlo, potresti iniziare a seguire quattro piccoli consigli.

  1. Innanzitutto procurati un sapone neutro.
  2. Togli i lacci e lavali separatamente con acqua e sapone strofinandoli con una spazzola. Per essere sicuro di aver rimosso tutte le macchie, lascia i lacci in ammollo con acqua calda e bicarbonato.
  3.  Prendi del sapone, dell’acqua calda, una spazzola con setole sintetiche. Dopo avere immerso la spazzola nell’acqua e sapone, strofina sulla parte che presenta la macchia e successivamente puoi risciacquare. Devi ripetere l’operazione fin quando la macchia non viene via completamente.
  4. Durante la primavera e l’estate lascia che le scarpe si  asciughino all’aria aperta; invece, durante l’inverno, puoi posizionarle sul termosifone. Un consiglio utile al fine di evitare che le calzature si rovinino, è quello di posare un asciugamano tra queste e il calorifero.

Per essere sicuri di usare i prodotti giusti e non danneggiare le sneakers, è consigliabile utilizzare il kit pulizia scarpe. Un set completo di prodotti di qualità che ti consentiranno di lavare ogni tipo di scarpa a secco, in modo pratico e professionale. Nel kit infatti ci sono:

  • una bottiglia di detergente specifico;
  • un panno in microfibra;
  • una spazzola dalle setole adatta alla pulizia delle sneakers.

 

I più esigenti possono scegliere di utilizzare il kit con due diversi tipi di spazzola:    

  • la spazzola con setole morbide per le scarpe più delicate come quelle in camoscio;
  • la spazzola con setole dure per le superfici più difficili.

Utilizzando questo kit è possibile dare nuova vita alle sneakers in modo semplice e sicuro senza sottovalutare l’aspetto economico, poiché con questi strumenti possiamo effettuare fino a 100 lavaggi.

Ultraboost

Ultraboost

Boost is for real, Boost changes everything.

Poche volte un claim pubblicitario fu più azzeccato di quello che vide le due star NBA Damian Lillard e Derrick Rose cimentarsi per la prima volta in una scarpa da basket con la tecnologia Boost.
Il Boost ha veramente cambiato tutto.

Prima del suo lancio nel 2013, Nike e Jordan Brand erano padroni del mercato, potendo contare sul miglior ammortizzamento del tempo (Zoom Air) e una continua riproposizione di Jordan retrò che puntualmente andavano sold out. Quel gennaio del 2013 a New York Adidas ha fatto la storia recente delle sneakers portandole da una direzione improntata sul Basket a una indirizzata al running.

La silouhette che rappresenta in pieno questo cambiamento non può che essere la Ultraboost, lanciata dal marchio con le tre strisce nel 2015: la tomaia in primeknit leggerissimo, l’innovativo ammortizzamento Boost e il relativo comfort senza precedenti, hanno portato la sneakercommunity a definirla “la scarpa più comoda di sempre”.

 

Ultraboots: le scarpe rivoluzionarie
Scarpe dalla tecnologia rivoluzionaria

La nuova tecnologia di ammortizzamento però ci ha messo un po’ di tempo per imporsi ed è uscita veramente alla luce della ribalta solamente quando nel maggio del 2015 Kanye West cantò con un paio di Energyboost “triple white” ai piedi in quella che può essere definita “la mossa di mercato più intelligente negli ultimi 10 anni nello sneaker game”. Infatti da allora la richiesta di scarpe Boost totalmente bianche aumentò esponenzialmente, fino al rilascio delle Ultraboost 1.0 “Triple White”, andate sold out dopo pochi secondi e rivendute a un prezzo di resell molto alto (prima volta nella storia di Adidas).

Quindi, forse, prima di parlare di Boost bisogna parlare di Kanye e di tutto l’hype che genera attorno a sé: la sua firma con Adidas ha portato il brand a vette mai raggiunte prima nonché a prendere un’importante fetta di mercato a Nike e Jordan Brand.

Le Ultraboost in soli 3 anni sono diventate un must-have per gli sneakerhead di tutto il mondo e ogni anno vengono riproposte con un nuovo pattern sulla tomaia, in collaborazione con diversi brand, in moltissime nuove colorway e migliorate sotto piccoli aspetti. Un problema che si presenta ogni volta che utilizzi queste sneakers è il solito: SI SPORCANO. Ecco perché abbiamo provato il nuovo Advanced Cleaner su questo particolare tipo di sneakers e il risultato finale di pulizia e detergenza è ECCEZIONALE. Quindi un connubio perfetto, Adidas ULTRABOOST + D3naLab Advanced Cleaner. You must try!

SHOES YOUR LIFE

BOOST IS FOR REAL

Lavare le scarpe in lavatrice: ecco i rischi

Scarpe in lavatrice

Lavare le scarpe in lavatrice? Può essere un rischio.

Utilizzare la lavatrice per pulire le proprie scarpe è un’azione molto diffusa e abituale, perché oltre ad essere un metodo veloce può sembrare anche economico ma nasconde effetti collaterali.

Tutte le scarpe (sneakers e non) hanno alcune caratteristiche che rendono pericoloso il loro lavaggio in lavatrice, eccone qua alcune:

  1. Con l’acqua, la colla delle scarpe ha un rischio elevatissimo di scollarsi.
  2. Lavare le sneakers in pelle in lavatrice porta a seccare la pelle e quindi a causare crepe nei punti in cui la scarpa si piega.
  3. Tutte le scarpe da ginnastica, al loro interno hanno una parte in cartone che a contatto con l’acqua si deforma.
  4. Le sneakers colorate rischiano di scolorirsi.
  5. L’urto delle scarpe contro il cestello della lavatrice può rovinarle in maniera permanente.

C’è comunque una valida soluzione a questo problema.

Oggi è possibile pulire direttamente a secco le scarpe di qualsiasi materiale in maniera rapida e senza controindicazioni. Con tre strumenti in media è possibile pulire fino a 100 paia di scarpe, e questo è un fattore importante che va a incidere direttamente sulla convenienza del prodotto. Perché è un metodo più economico di un lavaggio in lavatrice.

Lavare le scarpe in lavatrice può essere controproducente, a volte è molto rischioso. Più pratica ed economica è la soluzione di prendere un Kit Pulizia Scarpe col quale in pochi minuti è possibile ottenere un risultato eccellente sulle proprie scarpe.

Air Jordan 1

Le Air Jordan 1

Cominciamo dal principio.

Cominciamo in grande.

Lo sneakergame deve la sua esistenza a una scarpa, un giocatore, un’icona che rimarrà per sempre. Le AIR JORDAN 1  sono state una rivoluzione per giocatori e appassionati di tutto il mondo, per chi voleva semplicemente essere “LIKE MIKE”. 

Andando un po’ a fondo nella storia di questa silouhette memorabile si può scoprire come si sia stati molto vicini e alla non realizzazione della stessa.

Innanzitutto un giovane MJ appena uscito dall’università di North Carolina (1984) dopo aver ricevuto un’offerta di contratto dallo Swoosh, si presentò da Adidas affermando che avrebbe firmato per loro, se gli avessero offerto un contratto di ugual peso. Questo perché al tempo il maggior produttore di scarpe da basket era il brand con le tre strisce.

L’offerta venne rifiutata perché ritenuta troppo alta per un giocatore come Jordan, ovvero di buon livello, ma ancora lontano dalla superstar globale di fine carriera. 

Nike invece credette fin dal primo momento nel talento di Mike e affidò il design della sua prima scarpa ad artisti già affermati come Peter Moore, Tinker Hatfield e Bruce Kilgore.

Il risultato sconvolse completamente la concezione di scarpa da basket e grazie ai numeri incredibili di MJ nella sua stagione da rookie e fu un immediato successo. Il ritorno al taglio alto, la tomaia in pelle di buona qualità, l’ammortizzamento air e una trazione incredibile a un prezzo di 65$ portarono a un’affezione e un amore dai fan di tutto il mondo. Oggi una Air Jordan 1 del 1985 in buone condizioni vale più di 1.000$.

L’ultima grande prestazione di Jordan indossando una 1 furono i 63 punti al Boston Garden in Gara 1 dei playoff 1986 in cui Larry Bird dirà la celebre frase: “Oggi ho visto Dio… Ed era vestito da Michael Jordan.

Vennero fatte retrò nel 1994 e successivamente nel 2000, dove vennero ancora più apprezzate dai fan ormai consolidati di Jordan Brand.

Le Air Jordan 1 fanno registrare vendite notevoli anche oltre 30 anni di distanza dal loro debutto; questo per ciò che rappresentano per il movimento delle sneaker: la ricerca, il resell, l’ossessione di avere sneaker più limitate e cool possibili. Tutto nasce con questa scarpa. Ecco perché non puoi permetterti di avere questa scarpa sporca ai piedi. E qui la domanda semplice: come lavo le mie Air Jordan 1? In lavatrice NO!!! Noi consigliamo il nostro Advanced Cleaner, utile per la detergenza e pulizia a secco di tutte le sneaker più particolari. Quindi possiamo dire che per un outfit unico, non possono mancare nella tua scarpiera le Air Jordan 1 e nel tuo armadio l’Advanced Cleaner di D3nalab. Absolutely the best way!

SHOES YOUR LIFE

Air Jordan 1 – The Shoe.